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Opportunità per i prodotti agroalimentari italiani nel mercato cinese – IC&Partners
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Opportunità per i prodotti agroalimentari italiani nel mercato cinese

opportunità

Dalla nostra sede IC&Partners Asia

 

Le recenti politiche cinesi nel settore agroalimentare rispecchiano la decisione strategica della leadership cinese di orientare l’economia del Paese verso uno sviluppo più responsabile ed equilibrato, caratterizzato da maggiori consumi interni e dal miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi.

 

In particolare, nell’Ottobre 2015 e’ stata varata una nuova normativa in materia di sicurezza alimentare che prevede norme più severe per coloro che non rispettano gli standard ed i vincoli di legge. In base alla nuova disciplina, la tracciabilità diventa il principio chiave nel perseguimento della sicurezza:

  • i produttori sono tenuti a certificare la propria merce e creare un sistema di tracciabilità affidabile;
  • gli esportatori stranieri devono generare un sistema che permetta di verificare il rispetto degli standard dettati dalla normativa (l’auspicio e’ che questa regolamentazione non rappresenti un ulteriore barriera all’ingresso per i prodotti agroalimentari stranieri, già penalizzati da dazi doganali e procedure complesse per l’esportazione in Cina).

 

Il nuovo corso cinese può rappresentare per le nostre imprese agroalimentari una importante opportunità poiché una disciplina più severa in materia di sicurezza alimentare, insieme all’evoluzione delle abitudini alimentari della popolazione cinese verso prodotti di qualità,  potrà favorire il consumo di alimenti che, come quelli italiani, godono di una buona reputazione per genuinità e tipicità.

 

I prodotti agroalimentari italiani sono destinati alla fascia medio-alta del mercato ovvero quei consumatori cinesi del ceto medio che puntano a più elevati standard di vita e che hanno inserito cibi e bevande tipicamente occidentali nella loro dieta. Un numero crescente di città (soprattutto nell’area della costa orientale) mostra forti segnali di occidentalizzazione dei consumi anche nel settore alimentare e questo ha favorito anche la produzione Made in Italy: nel 2015, le importazioni di prodotti agroalimentari italiani in Cina sono cresciute del 22% ed hanno superato per la prima volta i 400 milioni di euro all’anno.

 

Questo importante incremento delle importazioni dall’Italia riflette la crescente domanda di alimenti sicuri e di qualità da parte dei consumatori cinesi ed e’ favorito dallo sviluppo di tecniche di conservazione che consentono il trasporto di alimenti freschi anche in mercati lontani; inoltre, occorre considerare che la riduzione dei dazi sui prodotti di lusso, approvata nel 2015, ha riguardato anche prodotti alimentari di alta qualità (in particolare, i vini) rendendone più accessibile l’acquisto da parte dei consumatori cinesi.

 

Un ulteriore fattore che favorisce l’acquisto dei nostri prodotti alimentari è il crescente numero dei ristoranti italiani, ormai presenti anche nelle principali città della Cina centrale e orientale, non solo nelle città più importanti delle fascia orientale (Pechino, Shanghai e Canton) dove la ristorazione italiana si e’ già affermata da tempo.

 

Attualmente, il principale prodotto esportato dall’Italia è il vino, seguito dal cioccolato, pasta e prodotti da forno; l’olio di oliva vede l’Italia come secondo esportatore dopo la Spagna; i prodotti residuali, quali le carni, gli insaccati e i prodotti lattiero-caseari, hanno ancora un peso ridotto ma buoni margini di crescita.

 

Nel 2015, l’Italia ha esportato vino in Cina per un controvalore di circa 91 milioni di euro, con una crescita pari al 16% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, l’attuale posizionamento del vino italiano in Cina (al quinto posto, dopo Francia, Australia, Cine e Spagna) non è ancora adeguato al ruolo che l’Italia ricopre nel panorama enologico mondiale quale primo Paese produttore.

 

 

Un altro prodotto italiano di successo e’ il cioccolato, il cui valore delle importazioni è in crescita e colloca l’Italia al primo posto come Paese fornitore. L’attuale consumo pro-capite di cioccolato in Cina resta tuttavia molto basso rispetto al consumo pro-capite mondiale, pertanto il mercato cinese presenta ottime prospettive future. Per questo, molti produttori stranieri hanno fatto il loro ingresso in Cina da diversi anni: tra questi, la Ferrero che ha riscosso un ottimo successo di mercato e recentemente ha anche aperto uno stabilimento produttivo ad Hangzhou.