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Perché redigere un contratto internazionale in inglese – IC&Partners
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Perché redigere un contratto internazionale in inglese

contratto

La formalizzazione dei rapporti di business con un contratto redatto in inglese dovrebbe essere sempre il primo step per garantire fluidità alla successiva relazione commerciale. La tendenza del nuovo avvocato internazionalista è quella di redigere contratti che siano il più possibile autosufficienti, tematica su cui torneremo più volte nei prossimi articoli.

Più il contenuto di un contratto è regolato nel dettaglio, meno spazio si lascia all’intervento della normativa che – astrattamente – sarebbe applicabile, e quindi alle già numerose incognite di un rapporto commerciale.

Più la forma è chiara ed intelligibile, meno problemi interpretativi ci saranno in futuro con la controparte e/o con l’eventuale autorità giudiziaria adita in caso di contenzioso.

Quasi sempre, infatti, un contratto internazionale è stipulato tra soggetti appartenenti a nazionalità e lingue diversi. Quale idioma prediligere? L’avvocato specialista, a questo punto, non sarà solo il corretto interprete della volontà delle parti, ma dovrà anche saper trasporre la stessa in un documento fruibile da tutte le parti contrattuali.

La soluzione più semplice per raggiungere questo obiettivo è, sempre diffusamente, l’utilizzo della lingua inglese, normalmente conosciuta (o comunque facilmente conoscibile) ed utilizzata in quasi tutto il mondo.

 

Gli evidenti vantaggi di questa scelta sono:

  1. Il contratto è utile a tutte le parti coinvolte, in quanto compreso;
  2. Il contratto non rischia di essere annullato (alcuni ordinamenti prevedono l’annullamento per errore se una parte firmataria è consapevole/o dovrebbe sapere che l’altra parte non è in grado di comprendere la lingua del contratto oggetto di firma);
  3. Se nel contratto la lingua inglese viene formalizzata come quella “ufficiale”, le parti già sanno che, anche in caso di contenziosi, problematiche interpretative etc., sarà sufficiente trovare un tecnico del diritto con competenze linguistiche in lingua inglese, e non anche cinese, russo o altro, con evidente risparmio sugli aspetti, ad esempio, della traduzione. Quindi gli avvocati delle parti parleranno e scriveranno in inglese, e il giudice adito (piuttosto che l’arbitro) anche.

Non dimentichiamo, da ultimo, che le tecniche redazionali usate in ambito internazionale sono sempre più influenzate dalla common law, in particolare dal diritto di origine statunitense. Tale fondersi di culture non può, ovviamente, non condizionare anche la scelta della lingua più utilizzata.

 

IC&Partners sostiene i suoi clienti in questo percorso, offrendo supporto specialistico in tema di contrattualistica con competenze tecniche e linguistiche adatte all’attuale panorama internazionale del business.