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TAX CUTS AND JOBS ACT 2017, la riforma fiscale americana – IC&Partners
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TAX CUTS AND JOBS ACT 2017, la riforma fiscale americana

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Dalla nostra sede IC Americas

Il 22 dicembre 2017 è stata varata definitivamente la riforma fiscale “Tax Cuts and Jobs Act”, la riforma fiscale fortemente voluta dal presidente USA Donald Trump. Il provvedimento costituisce il più drastico intervento americano in tema di tasse degli ultimi 30 anni.

Si tratta di una riforma fiscale imponente, con tagli alle tasse per circa 1.500 miliardi di dollari, di cui beneficeranno in primo luogo le corporate statunitensi, i ceti più ricchi e, in misura minore, la classe media. Trump e i repubblicani sono convinti che la riforma, pur aumentando significativamente il deficit di bilancio, si ripagherà da sola, aumentando i ritmi di crescita già sostenuta dell’economia americana, creando più posti di lavoro e facendo tornare in USA le aziende che hanno delocalizzato i loro investimenti.

 

1. Tassazione delle aziende

Uno dei punti centrali della riforma fiscale è costituito dalla riduzione permanente dell’imposta sui redditi delle società. A partire dal 1 gennaio 2018, l’aliquota dell’imposta sul reddito delle aziende sarà ridotta al 21%; l’aliquota attuale si attesta al 35%.

Inoltre, è stata abolita la Alternative Minimum Tax, una sorta di imposta sostitutiva dovuta al fisco statunitense solamente nel caso in cui l’ammontare della tassa minima alternativa avesse superato l’importo dell’imposta “regolare” sui redditi dell’impresa.

La riforma, poi, aumenta al 20% la deduzione standard sugli utili distribuiti ai soci di gruppi Pass-Through[1]. Secondo la legge attuale gli utili distribuiti ai soci di entità Pass-Through sono tassati ai sensi del Tax Code delle persone fisiche, ovvero sino ad oggi erano soggetti a un’aliquota massima del 39,6%. La riforma ha escluso dall’applicazione del tasso agevolato determinate categorie di industrie – tra cui le aziende sanitarie, le aziende che offrono servizi legali e le imprese che offrono servizi finanziari – a meno che il reddito annuo imponibile sia inferiore a 157.500 dollari. Inoltre, per scoraggiare i percettori di redditi elevati dal riclassificare i salari regolari come reddito Pass-Through, la deduzione è stata limitata al 50% del reddito salariale.

 

La riforma fiscale favorisce anche gli investimenti negli Stati Uniti: la nuova legge consente di spesare interamente nell’anno di acquisto gli investimenti di impianti e attrezzature acquistati e messi in servizio dall’azienda tra il 27 settembre 2017 e il 31 dicembre 2022, una sorta di ammortamento accelerato senza precedenti. A partire dal 2023, il bonus verrà progressivamente ridotto del 20% all’anno. In altri termini, per beni acquistati e messi in servizio nel 2023 la detrazione sarà dell’80%, gli investimenti effettuati nel 2024 saranno spesati al 60% e così via.

Inoltre, la riforma di legge ha modificato la sezione 179 dell’Internal Revenue Code federale, consentendo di spesare nell’esercizio di acquisto, nel limite massimo di 1 milione di dollari autovetture, macchinari aziendali, apparecchiature d’ufficio e computer. Una deduzione immediata delle spese che agevola soprattutto piccole imprese e start-up.

 

Per quanto concerne la tassazione dei profitti generati all’estero dalle multinazionali statunitensi, la riforma ha previsto aliquote agevolate, pari all’8% per gli asset non liquidi e al 15,5% per il cash/contanti, per permette alle imprese di rimpatriare gli utili prodotti oltreoceano; una tantum irrisoria rispetto al 35% medio imposto attualmente a livello federale. Secondo le stime di Goldman Sachs le compagnie americane detengono all’estero profitti per circa 3,1 miliardi di dollari. Viene introdotto, poi, un nuovo sistema di tassazione territoriale, sotto il quale solamente i profitti domestici saranno soggetti a tassazione.

Ulteriormente alle disposizioni sopra esposte, il testo della riforma ha modificato un ampio numero di disposizioni del vigente codice tributario. Le modifiche più rilevanti alla attuale normativa fiscale sono:

  • l’abrogazione, a partire dal 2018, delle detrazioni fiscali consentite alle attività manifatturiere nazionali;
  • l’introduzione del limite alla deducibilità degli oneri finanziari entro il 30% del reddito lordo dell’impresa;
  • l’introduzione, dal 2018, del limite al riporto delle perdite al 90% del reddito imponibile (quota che si ridurrà all’80% a partire dal 2022);
  • l’abolizione della tecnica contabile Carryback[2].

 

2. Tassazione delle persone fisiche

Molte le novità anche dal punto di vista delle tasse sugli individui, bisogna però sottolineare che quasi tutti i provvedimenti introdotti dalla riforma fiscale per le persone fisiche non sono permanenti: entreranno in vigore il 1 gennaio 2018 e scadranno dopo il 31 dicembre 2025. I repubblicani contano che verranno prorogati nelle prossime legislature.

In primo luogo, la riforma di legge ha mantenuto l’attuale struttura di sette fasce di imposta sui redditi delle persone fisiche, ma per la maggior parte dei livelli e degli scaglioni è stata ridotta l’aliquota: il tasso massimo scende dal 39,6% al 37%, la fascia del 25% al 22% e così via. L’aliquota prevista per lo scaglione reddituale minore rimane, invece, al 10%. Nella tabella sottostante è riportato il dettaglio delle aliquote previste per le varie categorie di contribuenti.

 

ALIQUOTE % SCAGLIONI REDDITUALI
SINGLE MARRIED
10% $0 – $9,525 $0  – $19,050
12% $9,525 – $38,700 $19,050 – $77,400
22% $38,700 – $82,500 $77,400 – $165,000
24% $82,500 – $157,500 $165,000 – $315,000
32% $157,500 – $200,000 $315,000 – $400,000
35% $200,000 – $500,000 $400,000 – $600,000
37% $500,000 e oltre $600,000 e oltre

Molte detrazioni sono state eliminate (fra cui quella per le imposte statali e locali), ma sono stati notevolmente aumentati i massimali per le deduzioni standard sia per le coppie sposate sia per i contribuenti singoli: i limiti di deducibilità sono stati portati rispettivamente a 24.000 dollari e a 12.000 dollari. Inoltre, il credito di imposta per i figli è stato raddoppiato.

Secondo le previsioni del Tax Policy Center[3], le famiglie con reddito medio, nel 2018, vedranno un taglio delle tasse di circa 900 dollari, mentre l’1% dei contribuenti, i più ricchi (redditi oltre 733.000 dollari l’anno), potranno contare su uno sconto di circa 51.000 dollari.

Riguardo all’assistenza sanitaria, la riforma fiscale abroga un cardine dell’Obamacare. A partire dal 2019 saranno eliminate le sanzioni fiscali previste dal testo dell’Affordable Care Act per i soggetti privi di copertura assicurativa sanitaria. Di fatto permane l’obbligo di stipulare una polizza sanitaria, ma decadono le sanzioni previste in caso di negligenza.

Oltre ai cambiamenti nella ripartizione del carico fiscale e in ambito sanitario, la riforma fiscale USA ha limitato la deduzione degli interessi ipotecari sui mutui abitativi di valore inferiore ai di $750.000 e ha temporaneamente (fino al 2025) raddoppiato la franchigia sulla tassa di successione: l’esenzione passa da 5,6 milioni a 11,2 milioni di dollari.

 

3.  Altri provvedimenti

La nuova legge contiene anche altri provvedimenti destinati a particolari categorie di contribuenti o a particolari fattispecie. A titolo esemplificativo si segnalano quelle piú interessanti.

  1. riduzione delle accise su vino e birra per 2 anni. Sono oggetto del provvedimento tutte le produzioni di vini e birre americane. É altresí prevista l’istituzione di un credito di imposta per i produttori ed importatori di vino sparkling.
  2. introduzione di un trattamento fiscale favorevole per il settore delle produzioni cinematografiche (film e televisioni) che potranno dedurre integralmente gli investimenti effettuati nel primo anno di attivitá.
  3. previsione di un trattamento fiscale favorevole per le compagnie private di trasporto aereo.

La nuova legge tributaria contiene numerose e significative modifiche al sistema tributario federale americano e l’ampiezza della manovra fiscale si presta a numerosi approfondimenti. In questo documento sono state presentate esclusivamente le linee guida della riforma e le modifiche piú importanti. Per tutti gli ulteriori aggiornamenti e dettagli siamo a disposizione per fornire gli opportuni chiarimenti.

 

[1] Le Pass-Through entities sono delle particolari forme giuridiche previste dall’ordinamento statunitense, che consentono che la tassazione del reddito conseguito dall’impresa e distribuito ai soci avvenga unicamente in capo a questi ultimi, evitando, quindi, la doppia imposizione in capo all’azienda prima e ai soci poi: sole proprietorships, partnerships, limited liability companies, S corporations, real estate companies, hedge funds, e private equity funds.

[2] Tecnica contabile attraverso cui una società applica retroattivamente perdite relative a un esercizio presente al reddito dell’anno precedente al fine di ridurre le passività fiscali.

[3] Ente indipendente con sede a Washington D.C. che ha lo scopo di fornire analisi indipendenti circa le problematiche fiscali attuali e a più lungo termine e di comunicare i risultati delle sue analisi al pubblico e ai responsabili politici.