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LE DIMENSIONI (NON) CONTANO – IC&Partners
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LE DIMENSIONI (NON) CONTANO

Finita l’epoca del “piccolo è bello”, le imprese italiane finalmente inseguono la crescita,
anche per linee esterne. Perché è un fattore di competitività. Le analisi di Visentin e Fiani

Resistono meglio a shock estremi come pandemie e guerre, hanno una maggiore produttività, si possono dotare delle strutture necessarie per affrontare mercati internazionali sempre più difficili, corrono molto meno il rischio di un eccessivo familismo, investono una quota di fatturato maggiore in ricerca e sviluppo, fanno più formazione al personale, hanno un migliore accesso al credito, evadono
meno il fisco. Sono tutte qualità delle imprese di grandi dimensioni, o quantomeno medie, secondo il progetto Competere di Federmeccanica – cui abbiamo aggiunto la predisposizione all’export. Di
fronte a un mondo stravolto dalla pandemia e dalla guerra, è giunto il momento di dirlo a chiare lettere: le piccole imprese mancano di molte caratteristiche necessarie per affrontare con successo i mercati, a maggior ragione quelli esteri. «La crescita dimensionale delle imprese italiane è diventata ancora più impellente» dice a Economy il presidente di Federmeccanica Federico Visentin

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Corciulo (IC&Partners): «Ma per far crescere davvero le imprese occorre il coraggio di adottare politiche fiscali forti

Migliaia di misure restrittive degli scambi commerciali, barriere, tariffe, che richiedono alle imprese
esportatrici un livello di compliance altissimo, che le piccole imprese non sono in grado di gestire. La creazione di macroblocchi commerciali, su tutti quello asiatico dove c’è e sempre più ci sarà la maggior capacità di spesa, che richiedono una presenza in loco impossibile da sostenere per le piccole aziende. Inoltre il nostro export è fatto soprattutto di macchinari, beni intermedi, chimica e farmaceutica, tutti beni che richiedono una forte attenzione alla compliance, come visto inadatta a realtà piccole. Tutto indica una sola direzione: per continuare a esportare con successo le nostre aziende devono strutturarsi, oppure fare rete. «Io sono per spingere di più sulla crescita dimensionale» dice Roberto Corciulo, partner e presidente di IC&Partners, società di consulenza per l’internazionalizzazione che accompagna le imprese italiane sui mercati esteri, «bisogna fare politiche fiscali forti per far crescere le aziende. Le reti d’impresa funzionano ma non sono la soluzione, possono essere un supporto, un modo per mettere in rete servizi comuni, ma non permettono di dare al business la scalabilità di un aumento delle dimensioni»

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Fonte: EconomyMag, news@icparters.it riproduzione riservata