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India: un nuovo ruolo nella catena globale del valore – IC&Partners
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India: un nuovo ruolo nella catena globale del valore

Il riordinamento degli equilibri geo-politici globali a seguito di due anni di pandemia e delle crescenti tensioni belliche internazionali ha indotto una parziale rivisitazione dei tradizionali modelli di internazionalizzazione nati nel periodo della cosiddetta Globalization.

Il ruolo della Cina come fabbrica del mondo, consolidatosi nel corso degli ultimi due decenni, inizia ad essere messo almeno parzialmente in discussione ed i principali players internazionali, scottati dai recenti sviluppi, iniziano a pensare a soluzioni alternative o per lo meno parallele.

Di conseguenza, le aziende globali stanno sempre più adottando una strategia “più uno” – ovvero evitando di investire solo in Cina – per riorientare le loro catene di approvvigionamento. L'”omni-sourcing” ha avuto chiari beneficiari in paesi come l’India, il Vietnam e il Messico.

L’India, la terza economia più grande dell’Asia, ha lavorato duramente per posizionarsi come un attraente centro di produzione ed esportazione per le multinazionali. Con un vasto mercato interno di un miliardo e trecento milioni di consumatori ed una crescita del PIL compresa tra il 6 e il 7%, l’India è stata una delle principali economie con i migliori risultati quest’anno. Le sue esportazioni di merci hanno superato la soglia dei 400 miliardi di dollari dopo aver ristagnato intorno ai 300 miliardi di dollari per quasi un decennio.

L’ India è l’unico paese al mondo in grado di competere con la Cina in termini di capacità produttiva di larga scala e bassi costi di produzione e alcune delle recenti politiche, come i corridoi industriali, la revoca delle licenze e l’iniziativa Make in India, sono passi nella giusta direzione per migliorare il sentiment nei confronti degli investitori internazionali.

Occorre tuttavia intensificare gli sforzi per ridurre le barriere commerciali, migliorare le infrastrutture e migliorare l’accesso al sistema finanziario, tutti elementi che potrebbero favorire un’ulteriore integrazione con le catene del valore globali.

La stessa dipendenza dell’India dalla Cina è ancora significativa. Più di un quarto del valore aggiunto delle esportazioni indiane è fornito dalla sola Cina. La Cina controlla un quarto della produzione mondiale di semiconduttori e tre quarti della fornitura di batterie agli ioni di litio. Controlla anche il 96% del carico secco mondiale, svolgendo così un ruolo importante nell’industria della catena di approvvigionamento globale.

Per controbilanciare queste posizioni il Governo indiano ha lanciato nel corso degli ultimi anni diversi piani di incentivi per agevolare gli investimenti diretti esteri in settori chiave dell’economia e favorire il trasferimento di tecnologia verso l’India.

Tra questi, un piano di incentivi da 10 miliardi di dollari per aumentare la produzione di semiconduttori nel paese per affermarsi come hub globale di produzione elettronica. L’India si appresta inoltre a negoziare diversi accordi di libero scambio per migliorare l’accesso al mercato e ridurre le tariffe.

I primi risultati iniziano a vedersi: Apple ha annunciato l’intenzione di realizzare il suo ultimo modello di telefono – iPhone 14 – in India, una pietra miliare significativa nella strategia dell’azienda per diversificare la produzione al di fuori della Cina. Entro il 2025, un quarto di tutti gli iPhone prodotti dall’azienda potrebbe essere prodotto in India.

L’entrata di multinazionali leader di mercato è destinata ad attrarre gli investimenti di tutta la relativa supply chain e questo si considera essere la grande opportunità per le imprese italiane. Il fenomeno d’altronde è già iniziato nel settore automotive dove i grandi player globali hanno già fatto da driver all’entrata nel mercato indiano dei propri fornitori di componentistica.

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Fonte: Elaborazioni a cura di IC&Partners India, news@icpartners.it – riproduzione riservata