La Bioeconomy in Thailandia
Negli ultimi decenni, il concetto di bioeconomia ha catturato sempre più l’attenzione del mondo come mezzo importante per sostenere lo sviluppo sostenibile e contribuire all’economia globale.
La Thailandia è nota per abbondanza di materie prime: è principale fornitore globale di prodotti agricoli quali, riso, olio di palma, canna da zucchero e manioca. Ma tra i suoi punti di forza si trovano anche risorse umane altamente qualificate, un’industria petrolchimica con un peso rilevante e un governo che sostiene con convinzione il processo di decarbonizzazione, con un piano per portare il contributo della bioeconomia al prodotto interno lordo nazionale dal 2% stimato del 2022 al 37% entro il 2037.
In Thailandia, questa linea strategica ha portato alla crescita di numerosi settori ecocompatibili come la biotecnologia, la bioenergia, i prodotti biochimici e i biofarmaci. Con l’abbondanza delle risorse necessarie e la disponibilità di altri fattori di supporto, si prevede che la Thailandia svolgerà un ruolo di primo piano nella bioeconomia globale per il prossimo futuro.
Di seguito come si evolveranno i settori:
Biotecnologia: il progresso della scienza e della tecnologia, nonché la domanda di risorse sempre più limitate, hanno dato luogo negli ultimi tempi a una rapida crescita di questo settore. Secondo Global Market Insights, il mercato globale della biotecnologia, che comprende bioenergia, biochimica e biofarmaceutica, entro il 2024 dovrebbe raggiungere, tra gli altri, 775,2 miliardi di dollari.
Bioenergia: entro il 2036 la Thailandia dovrà affrontare la sfida della sostenibilità energetica. Mentre la Thailandia passa allo stato di reddito medio-alto e la popolazione demografica inizia a spostarsi in una società della classe media, si prevede che il consumo personale di energia aumenterà di conseguenza.
La produzione di biocarburanti ha registrato una crescita significativa anno su anno. Dal 2017 al 2018, la produzione di etanolo dovrebbe aumentare di oltre il 7%, mentre la produzione di biodiesel dovrebbe aumentare di un altrettanto impressionante 4%. Nel 2017 la Thailandia è stata classificata come il secondo maggiore produttore di biocarburanti dell’ASEAN, dopo solo l’Indonesia. Il governo tailandese ha attuato il piano di sviluppo dell’energia (2015-2036). Ciò si è concentrato principalmente sulla generazione di una crescita significativa dell’energia da biogas e biomassa. Al centro di questo piano c’è il desiderio che la Thailandia sia in grado di produrre il 20% della propria elettricità da fonti rinnovabili entro il 2036.
Figura 1: obiettivi nell’ambito del piano di sviluppo energetico
Prodotti biochimici: l’industria biochimica rimane uno dei settori più importanti per l’economia thailandese grazie alla sua capacità di aggiungere un valore significativo ai prodotti agricoli grezzi. Per due delle principali esportazioni della Thailandia, vale a dire canna da zucchero e manioca, il loro valore può essere triplicato o quadruplicato rispettivamente quando convertito in bioplastica. Nell’ambito del nuovo piano di sviluppo della Thailandia 4.0, il settore dei biocarburanti e dei prodotti biochimici rappresenta una delle cinque nuove industrie future a “curva a S” che dovrebbero fare un salto nella crescita dello sviluppo. L’esistenza dell’industria petrolchimica crea un alto potenziale per il governo thailandese di sviluppare con successo la sua industria bioplastica in futuro. Si stima che circa il 90% di tutti i prodotti di bioplastica prodotti a livello nazionale siano esportati dalla Thailandia.
Biofarmaci: nel desiderio di rendere la Thailandia una delle 5 principali nazioni in Asia per la produzione biofarmaceutica entro il 2036, il Ministero della sanità pubblica ha stabilito una tabella di marcia biofarmaceutica di 20 anni. Nel breve termine (2017/21), si prevede che le aziende tailandesi saranno in grado di avere una produzione completa per i prodotti biofarmaceutici.
Si prevede che la bioeconomia svolgerà un ruolo crescente nello sviluppo di un’economia più verde e in Thailandia si prevede che contribuirà al 10% del PIL globale entro il 2037. Per questo motivo, la Thai Board of Investment offre una vasta gamma di incentivi fiscali e non fiscali per attività ammissibili che mirano agli obiettivi di sviluppo nazionale della Thailandia.
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Fonte: elaborazione e redazione a cura di MDA Consulting in collaborazione con IC&Partners Asia