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L’arbitrato e la conciliazione per la risoluzione delle controversie con le società cinesi – IC&Partners
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L’arbitrato e la conciliazione per la risoluzione delle controversie con le società cinesi

Arbitrato

Diceva K’ang Hsi, imperatore della Cina nel XVII secolo: “I buoni cittadini che hanno tra loro delle controversie le comporranno come fratelli, ricorrendo all’arbitrato di un uomo anziano o del capo del villaggio. Per quanto riguarda i turbolenti, gli ostinati e i litigiosi, lasciate che si rovinino nei tribunali: questa è la giustizia che meritano.”

 

Anche nella Cina di oggi, l’arbitrato e la conciliazione sono strumenti risolutivi delle controversie civili e commerciali che forniscono importanti vantaggi: i tempi per la risoluzione della controversia sono molto più brevi rispetto alla giustizia ordinaria ed i costi sono conoscibili in anticipo attraverso uno specifico tariffario.

 

La caratteristica fondamentale dell’arbitrato è che sono le parti a scegliere gli arbitri e la sede dell’ arbitrato. È possibile rivolgersi a un arbitrato se le parti hanno inserito nel contratto una clausola arbitrale oppure se hanno redatto un compromesso, a seguito dell’insorgere di una controversia. Diverse commissioni arbitrali pubblicano clausole arbitrali standard per evitare ambiguità in merito alla volontà delle parti.

La conciliazione consente alle parti di negoziare in un luogo neutrale alla presenza del conciliatore che non decide per le parti, ma le aiuta a trovare un accordo, facilitando lo svolgimento di un dialogo costruttivo per il raggiungimento di una soluzione.

 

Poiché l’arbitrato ha una lunga storia in Cina, è probabile che una società cinese che sia disposta all’inserimento di una clausola arbitrale nel contratto. Essendo la Cina firmataria della Convenzione di New York, le Corti cinesi sono tenute a riconoscere ed eseguire un lodo emesso dagli arbitrati in uno degli altri 142 Paesi (tra cui l’Italia) che hanno firmato la Convenzione. Tuttavia, le società cinesi spesso preferisco designare una commissione arbitrale nella Cina continentale; due possibili eccezioni sono Hong Kong e Singapore che, anche per ragioni culturali, offrono un foro neutrale per arbitrati che coinvolgono società occidentali e cinesi e, per  la loro collocazione geografica, sono più facilmente accettabili per i contraenti cinesi. Gli arbitri della Hong Kong International Arbitration Centre (HKIAC), in particolare, hanno una notevole competenza ed esperienza in materia di business internazionale.

 

La maggior parte degli arbitrati internazionali in Cina si svolgono presso la China International Economic and Trade Arbitration Commission (CIETAC) che può contare su più di 400 arbitri. Nel 2005, CIETAC ha approvato una riforma complessiva delle sue regole per garantire la trasparenza e imparzialità nel procedimento arbitrale.  La normativa cinese in materia di arbitrato si fonda sulla China’s General Civil Procedure Law (CPL) e sulla China Arbitration Law (CAL), che è sostanzialmente modellata sulla normativa in materia di arbitrato commerciale internazionale emanata da United Nations Commission on International Trade Law (UNCITRAL).

 

E’ importante sapere che le società cinesi e italiane possono anche richiedere i servizi di conciliazione forniti da Italy-China Business Mediation Center (ICBMC).  Nato a seguito dell’accordo di cooperazione stipulato il 7 dicembre 2004 tra Camera Arbitrale di Milano, Camera di Commercio Italo – Cinese e Mediation Center del China Council for the Promotion of International Trade (CCPIT), il Centro e’ diventato operativo dal Novembre 2005 ed ha un ufficio a Milano ed un ufficio a Pechino. Per avviare un procedimento di conciliazione presso ICBMC, ciascuna parte può rivolgersi al proprio Centro di riferimento nazionale (Servizio di conciliazione della Camera Arbitrale di Milano per l’Italia, Mediation Center del CCPIT per la Cina); a seguito di questa richiesta, i funzionari italiani e cinesi di ICBMC contattano l’altra parte, istruiscono il procedimento di conciliazione e procedono all’organizzazione degli incontri allo scopo di trovare una soluzione condivisa. Per la sua natura bilaterale, ICBMC e’ una struttura che garantisce neutralità, indipendenza e affidabilità nella gestione dei conflitti. Le parti possono decidere se avere un unico conciliatore, oppure una commissione composta da un conciliatore cinese e un conciliatore italiano.