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La Cina approva la nuova legge sul commercio elettronico – IC&Partners
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La Cina approva la nuova legge sul commercio elettronico

La nuova legge cinese sul commercio elettronico è entrata in vigore il 1° gennaio 2019 con l’intento di disciplinare e promuovere questo settore (sempre più importante per l’economia cinese) e rafforzare la tutela dei consumatori che effettuano acquisti online.

La legge definisce “commercio elettronico” l’attività di vendita di beni e servizi realizzata utilizzando Internet o altre reti informatiche (la normativa non si applica alla vendita di prodotti e servizi finanziari o alla pubblicazione di informazioni). La nuova normativa distingue due categorie di soggetti, prevedendo per loro specifici obblighi e relative sanzioni in caso di inadempimento:

– i gestori di piattaforme e-commerce, ovvero le società  che forniscono lo spazio virtuale ed altri servizi agli operatori commerciali consentendo loro di vendere beni e servizi online;

– gli operatori e-commerce, ovvero le persone fisiche o giuridiche che vendono beni o servizi utilizzando un proprio sito web o una piattaforme e-commerce.

La legge richiede a ogni operatore e-commerce di registrarsi come società commerciale (fanno eccezione le persone fisiche che vendono propri prodotti agricoli o artigianali), nonché di rispettare gli adempimenti fiscali previsti dalle leggi e dai regolamenti in vigore.

Gli operatori e-commerce sono tenuti a:

– pubblicare la licenza commerciale e tutte le autorizzazioni amministrative richieste per svolgere la propria attività;

– fornire informazioni relative ai prodotti e servizi venduti in modo completo, veritiero, accurato e tempestivo per garantire il diritto dei consumatori a scegliere consapevolmente;

– informare i consumatori se decidono di interrompere la propria attività visualizzando un avviso per almeno 30 giorni prima della cessazione delle vendite online;

– definire chiaramente le procedure di rimborso (evitando di richiedere condizioni irragionevoli per questo) e garantire un rapido rimborso.

Le piattaforme e-commerce devono adottare tecnologie che garantiscano la sicurezza della rete informatica, assicurino la protezione dei dati e consentano agli utenti di verificare, rettificare o eliminare i dati forniti nonché diano loro la possibilità di cancellare il proprio account; sono anche tenute a registrare e archiviare in modo completo e confidenziale le informazioni sui prodotti e servizi venduti per almeno tre anni dal giorno in cui le transazioni sono state concluse.

Le piattaforme e-commerce devono verificare l’identità, la licenza commerciale, la registrazione fiscale e tutte le autorizzazioni richieste agli operatori commerciali per vendere i loro beni o servizi; devono, inoltre, adottare le misure necessarie per bloccare la vendita online e segnalare qualunque situazione illecita alle autorità competenti se verificano che un operatore commerciale non ha le autorizzazioni amministrative per vendere determinati prodotti o servizi oppure la loro vendita e’ vietata o non sono rispettati i requisiti di sicurezza richiesti dalla legge.

La nuova normativa rende la piattaforma e-commerce responsabile in solido con gli operatori e-commerce che vendono prodotti o servizi che non rispettino i requisiti previsti dalla legge in materia di sicurezza personale o patrimoniale (o che violino i diritti e gli interessi legittimi dei consumatori) se il gestore della piattaforma era a conoscenza (o avrebbe dovuto conoscere) queste irregolarità e non ha bloccato la vendita.

L’entrata in vigore della Legge sul commercio elettronico rafforza la tutela dei consumatori dal rischio di raggiri poiché vieta esplicitamente agli operatori e-commerce di effettuare pubblicità ingannevole o di creare false recensioni (o cancellare commenti negativi dei consumatori).

Inoltre, le piattaforme e-commerce sono tenute a stabilire regolamenti per la protezione della proprietà intellettuale ed a collaborare con i titolare di diritti di proprietà intellettuale per perseguire eventuali violazioni.

Il titolare di un diritto di proprietà intellettuale che ritenga di essere vittima di una violazione del suo diritto può inviare una comunicazione alla piattaforma e-commerce fornendo prove preliminari relative alla violazione e chiedendo di adottare le misure necessarie per rimuovere o bloccare la vendita dei prodotti o dei servizi denunciati (la piattaforma che non adotta queste misure tempestivamente sarà responsabile in solido per gli eventuali danni causati da tale violazione).

Gli operatori e-commerce accusati di aver violato la proprietà intellettuale hanno la possibilità di contestare questa accusa con una comunicazione alla piattaforma che fornisca le prove preliminari circa l’inesistenza della condotta illecita (il titolare del diritto di proprietà intellettuale che denuncia violazioni inesistenti, causando un danno agli altri operatori, sarà civilmente responsabile in base alla legge).

Per maggiori informazioni in materia e per ricevere assistenza in Cina compilare il seguente form.

 

Fonte: a cura di IC Patners Asia per assistenza in materia