E-commerce in Russia, cambiano le esenzioni in dogana
Dalla nostra sede di Mosca IC Trade
Cambiano le regole che disciplinano le soglie delle esenzioni in dogana: il Ministero delle Finanze della Federazione Russa ha presentato un nuovo modello riguardante le spese doganali per i pacchi postali.
Prima di questa normativa, in Russia il dazio veniva riscosso solo su beni acquistati su Internet dall’estero con un costo superiore a 1000€ al mese e peso oltre i 31 kg. Superato questo limite, il dazio era del 30% e in ogni caso non inferiore a 4€ al kg. Nel mese di dicembre 2017, il Consiglio della Commissione economica euroasiatica (ECE) ha deciso di ridurre i limiti doganali per l’importazione di pacchi nel territorio dei Paesi membri.
Dal 1° luglio, il dazio viene riscosso su pacchi con un valore totale superiore ai 500€ al mese e un peso oltre i 31 kg. Dal 1° luglio 2019 invece, la soglia sarà di 100€ e di 31 kg per una spedizione, ma al tempo stesso non dovrà superare il valore di 200 € mensili all’indirizzo di una sola persona.
Come riportato a giungo dal quotidiano Kommersant, il Ministero delle Finanze e il Ministero delle Comunicazioni hanno optato per un abbassamento graduale della soglia in modo che ciò non gravasse troppo sui consumatori, sui sistemi di informazione e sui dipendenti delle poste russe, del Servizio federale delle dogane e dei corrieri espressi.
Come spiegato dal vice presidente del Servizio Federale Doganale Timur Maksimov, il modello proposto potrebbe avere un ‘effetto ambiguo’ per i consumatori, ma “un leggero aumento del prezzo dovrebbe essere compensato dalla garanzia e dalla qualità dei prodotti importati”. Secondo le sue parole, di questa soluzione beneficeranno in primis i produttori russi, per i quali la vendita diventerà più trasparente, ma anche gli acquirenti, poiché i negozi, trovandosi in una condizione di maggiore concorrenza, cercheranno di migliorare la qualità del servizio.
Contrario a questa riduzione è il capo dell’Associazione nazionale del commercio a distanza (NADT), Alexander Ivanov, secondo il quale non solo la soglia di €100 è troppo bassa, ma soprattutto la proposta non è redditizia per il bilancio, in quanto porterà allo sviluppo del contrabbando e trasferirà il ramo del commercio elettronico transfrontaliero in una sorta di “zona grigia”.
IC Trade è la società di IC&Partners con sede a Mosca che può fornire maggiori dettagli sul tema sopra esposto, oltre che consulenza per l’accompagnamento alle certificazioni obbligatorie di prodotto EAC per l’Unione doganale euroasiatica.