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IC&Partners Belgrade 15 anni dopo – IC&Partners
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IC&Partners Belgrade 15 anni dopo

 

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IC&Partners Belgrade compie 15 anni. Il 19 settembre 2001, unica società di consulenza italiana in Serbia, iniziava la sua attività, in un mondo molto diverso da quello attuale.

 

Il 21 novembre 2001 si teneva a Trieste il Forum per l’iniziativa dell’Europa Centrale, Roberto Corciulo, presidente di IC&Partners, intervistato dalla stampa internazionale, dava una valutazione positiva delle prospettive economiche che si sarebbero verificate in Serbia negli anni a venire e delle conseguenti opportunità di collaborazione tra l’imprenditoria italiana e quella serba.

 

Tra i fattori positivi: la vicinanza geografica e di mentalità Italia-Serbia, la qualità della forza lavoro – soprattutto se paragonata con altri paesi dell’Europa dell’Est di allora – settori in crescita quali tessile-abbigliamento, legno-arredo, informatica, trattamento delle acque. “Alcune analisi hanno dimostrato che la combinazione vincente è la produzione in Serbia e l’esportazione in Russia”, evidenziava Corciulo.

 

Oggi IC&Partners Belgrade ha appena cambiato sede – Strahinjica Bana  65/1, Belgrado –  ha un team che conta 10 professionisti e offre consulenza in diversi ambiti: consulenza legale e fiscale, bilanci e controllo di gestione, gestione ordinaria di contabilità e paghe, oltre a consulenza di entry strategy per analisi di mercato, ricerca partner, business plan, supporto in area comunicazione.

La Serbia è ancora un Paese soprattutto destinatario di investimenti, anche da parte italiana, grazie a politiche fiscali e sovvenzioni per attrarre investitori e consoliderà questo profilo. I settori trainanti rimangono il tessile, l’agroalimentare, la meccanica; si sono aggiunti inoltre la manifattura labour intensive e l’automotive. I costi per manodopera, energia e materie prime restano ancora convenienti; in tema di fiscalità l’aliquota d’imposta sugli utili societari si attesta al 15%.  Il PIL serbo nel 2015 è tornato a salire dello 0,7%, la disoccupazione è in calo e si attesta al 18%.

 

La Serbia è ancora oggi un paese che ha un accordo di libero scambio, cioè dazi a impatto zero, con la Russia e l’Unione doganale euroasiatica, oltre che accordi con Medio Oriente, Europa, Turchia. Inoltre è diventata un mercato di sbocco interessante per progetti di sviluppo delle infrastrutture e per l’edilizia pubblica.

Per quanto le dinamiche economiche e sociali globali abbiamo creato incertezze per tutti gli attori del commercio mondiale, riteniamo che la Serbia resti centrale nello sviluppo di strategie per l’area dei Balcani. Siamo orgogliosi di questa importante tappa, ringraziamo i clienti che si sono affidati a noi e i collaboratori e i professionisti che hanno lavorato per raggiungere questo primo importante traguardo.