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Rafforzamento della politica di import substitution e nuove opportunità di business in Russia – IC&Partners
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Rafforzamento della politica di import substitution e nuove opportunità di business in Russia

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Il settore dell’automotive ha anticipato già da qualche anno la politica di import substitution caldeggiata dal Governo russo e ne sta già cogliendo i risultati. Alcuni tra le maggiori case automobilistiche internazionali hanno iniziato a esportare auto e componenti prodotti in Russia, che quindi non è più solo un mercato di sbocco ma un Paese in cui si possono realizzare prodotti competitivi e a basso prezzo. I maggiori player internazionali del settore automotive sono presenti in Russia già dal 2010, quando in vista dell’ingresso della Russia nel World Trade Organization – W.T.O. – le autorità russe federali e regionali avevano concesso notevoli agevolazioni alle aziende straniere che localizzavano, almeno parte del loro processo produttivo nel Paese, in regioni quali Kaluga, Volga e San Pietroburgo.

 

Contemporaneamente è stata introdotta una forte tassazione sui veicoli usati (in particolare per i mezzi pesanti), allo scopo di bloccarne il commercio proveniente dall’unione Europea e rendendo conveniente la produzione in Russia. Più precisamente, la delocalizzazione ha riguardato finora principalmente il processo di assemblaggio di componenti importati dall’Unione Europea perché erano vigenti varie agevolazioni statali collegate al mero assemblaggio. Queste agevolazioni stanno giungendo al termine e il prossimo passo sarà l’introduzione di una quota crescente obbligatoria di valore aggiunto realizzato in Russia sul totale del valore del veicolo.

Si apre così l’opportunità di localizzare in Russia un numero maggiore di fasi di produzione, anche nell’ottica di esportare i beni prodotti al di fuori del Paese sfruttando la svalutazione del rublo che ha reso molto competitivi i prodotti russi all’estero – svalutazione media del rublo dal 2012 ad oggi di circa il 70% passando da 40 rubli/euro a oltre 70 rubli/euro.

 

Anche il settore del legno è coinvolto dalle opportunità di import substitution: importanti banche russe stanno elaborando un progetto di distretto del legno nell’Estremo Oriente russo, in cui è localizzato il 25% delle risorse forestali del Paese, in cui opereranno almeno 20 soggetti nel taglio del legname e nella produzione di derivati quali materiali segati e pellet. A questo progetto sono destinati dalle banche russe almeno 40 miliardi di rubli (circa 550 milioni di euro)

 

IC&Partners e IC Trade forniscono consulenza alle aziende che vogliono valutare e realizzare programmi di sviluppo internazionale sul territorio russo e nei paesi dell’Unione doganale euroasiatica, dall’analisi di fattibilità in specifici settori, all’individuazione delle modalità di ingresso, ricerca di partner e finanziamenti, certificazioni di prodotto EAC, pianificazioni fiscale, contrattualistica.