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Texas, situazione economica attuale e prospettica – IC&Partners
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Texas, situazione economica attuale e prospettica

USA.FLAG

Le recenti elezioni presidenziali in America hanno evidenziato un desiderio di cambiamento dopo diversi anni di stagnazione e, in alcuni casi, di contrazione dell’economia.

E’ ancora troppo presto per capire quali effetti potranno esserci sulla situazione economica prospettica; ma ci si aspetta una maggiore protezione rispetto alla produzione interna con interventi che tenderanno a scoraggiare l’importazione e a preferire i prodotti ed i servizi locali.

Essere presenti sul territorio diventerà strategico per poter avere accesso ad uno dei mercati più grandi del mondo. Iniziare ora a pianificare la presenza diretta negli Stati Uniti è l’approccio più corretto per evitare di entrare nel mercato quando i costi saranno più alti e la concorrenza sarà più forte.

 

Nel rapporto di ottobre 2016 emanato dalla Federal Reserve District, FED, circa l’andamento economico dei 12 distretti principali degli Stati Uniti (Summary of Commentary on Current Economic Conditions by Federal Reserve District – October 19, 2016) si rileva che l’attività economica nazionale è in continua moderata espansione e che le prospettive future, malgrado l’apprezzamento del dollaro penalizzi le esportazioni, sono tutto sommato positive.

Vale la pena di segnalare come negli Stati Uniti ed in particolare in Texas i cambiamenti economici, positivi o negativi, hanno un tempo di reazione estremamente veloce; ad esempio quando viene evidenziato un segnale di ripresa significa che l’economia ha già iniziato a premere sull’acceleratore.

La Federal Reserve Bank of Dallas, nel documento emanato il 19 ottobre scorso, descrive le attività economiche del Texas in modo moderatamente positivo (con l’eccezione del comparto Oil&Gas dove i risultati si faranno vedere alla fine del 2017) ed in crescita rispetto ai periodi precedenti.

In generale si può affermare che la situazione economica e produttiva del Texas è in lieve ripresa. Negli ultimi mesi segnali positivi sono giunti da diversi comparti, tra cui il settore primario, le attività manifatturiere e il comparto immobiliare. Detto ciò, il calo della domanda del greggio e la conseguente riduzione del prezzo del barile, ha avuto gravi ripercussioni sulla marginalità di tutte le imprese impegnate nel comparto petrolchimico e nei settori collegati, comportando, ovviamente, anche la contrazione dei livelli occupazionali. Tuttavia, secondo gli operatori di mercato, il peggio della crisi del settore petrolifero è superato, ma sarà necessario attendere fino alla fine del 2017 affinché la situazione del comparto torni a livelli ante-crisi.

 

Nel seguito è riportata il dettaglio della situazione attuale dei vari comparti:

  • Prezzi e inflazione. Negli ultimi mesi i prezzi dei beni di consumo si sono mantenuti stabili. I prezzi delle materie prime sono rimasti complessivamente invariati, fatta eccezione per il costo dei materiali da costruzione che presenta un lieve incremento. Per quanto concerne il prezzo del petrolio, il costo dei carburanti si mantiene ancora basso, ciò è dovuto principalmente alla presenza di grandi scorte di idrocarburi e alla mancata crescita della domanda, soprattutto estera.
  • Salari e occupazione. I dati sull’occupazione variano a seconda del settore a cui si riferiscono. In generale non si registrano notevoli variazioni nei livelli di assunzioni e licenziamenti. Da segnalare il trend positivo delle aziende operati nel settore alberghiero e della ristorazione. In lieve contrazione il mercato del lavoro nel comparto sanitario ed edile. Infine, il settore energetico e manifatturiero riportano ancora dati negativi. Il settore delle spedizioni e dei trasporti è negativamente influenzato dalla crisi del settore petrolifero.
  • Manifatturiero. Nell’anno trascorso, il settore manifatturiero ha registrato una lieve ripresa della domanda, soprattutto nei comparti connessi agli autoveicoli, alla tecnologia e al settore alimentare. Per quanto attiene il comparto petrolchimico e i settori connessi, la produzione, seppur in crisi, si attesta su livelli complessivamente positivi. Le aziende chimiche operati nel Golfo del Messico sono penalizzate anche a causa di un dollaro particolarmente forte che inibisce l’export verso paesi esteri.
  • Vendite al dettaglio. Le vendite al dettaglio segnano un’ulteriore recessione rispetto ai mesi precedenti. Da questo punto di vista il Texas rappresenta uno dei peggiori mercati statunitensi, tuttavia per i prossimi mesi gli operatori di mercato si attendono un generale miglioramento delle condizioni. A differenza della generale tendenza negativa del settore, le vendite degli autoveicoli rimangono a livelli molto elevati e la domanda è in linea con i livelli degli anni precedenti.
  • Edilizia e mercato immobiliare. Nel complesso, i livelli di vendite immobiliari di fascia medio-bassa rimangono elevati, mentre la domanda per gli immobili di alto valore si è leggermente contratta. Ciò detto, le prospettive di vendita per i prossimi mesi sono positive, ad eccezione dell’area metropolitana di Houston, in cui la ripresa del mercato immobiliare presenta ancora qualche incertezza.

Il prezzo medio degli affitti, in particolari quello degli spazi ad uso commerciale, è in crescita nella maggior parte dei centri cittadini del Texas, ad eccezione dell’area di Houston che, come si è detto, sta ancora soffrendo un periodo di lieve flessione.

  • Servizi finanziari. Le richieste di prestiti e finanziamenti sono ancora limitate, tuttavia secondo gli operatori del settore, questa situazione è temporanea.

Le maggior parte delle richieste di prestito è finalizzata ad acquisti immobiliari per uso abitativo, seguono i prestiti concessi per l’acquisto di autovetture; mente sono ancora limitate le richieste di prestito per l’acquisto di immobili commerciali.

Attualmente i tassi di interesse applicati dagli istituti per la concessione di credito sono molto convenienti. Per quanto concerne i tassi di interesse attivi sui depositi bancari non si segnalano variazioni rispetto al periodo precedente.

  • Settore energetico. Il settore energetico, in particolare il comparto petrolifero e degli idrocarburi, vive ancora una situazione di crisi. I livelli di prezzo e di domanda attuali del greggio hanno avuto gravi ripercussioni sulla situazione finanziaria ed occupazionale di molte imprese impegnate nel settore. Nonostante ciò, gli operatori del settore concordano nel prospettare una netta ripresa del comparto entro fine del 2017.
  • Agricoltura. Per il settore agricolo nei prossimi mesi si attendono rendimenti superiori alla media per diverse colture, in particolare aumenti a due cifre sono previsti per i raccolti di cotone, mais e soia.

 

L’anno passato è stato decisamente positivo per le imprese impegnate nel settore dell’allevamento, agevolate dall’inflessione dei prezzi del grano a cui ha fatto seguito la riduzione del costo dei mangimi. Inoltre, i produttori caseari hanno beneficiato di un notevole aumento dei prezzi del latte nel corso degli ultimi mesi.

In conclusione, le prospettive economiche per lo Stato del Texas sono positive, tuttavia vi è ancora un ampio grado di incertezza circa sviluppi economici futuri, che molto dipenderanno dai programmi che verranno emanati dal Governo USA a gennaio 2017.