Ungheria: Hub dell’Automotive Elettrico Europeo
Chi avrebbe mai detto che l’Ungheria, un Paese di soli 10 milioni di abitanti e senza una radicata tradizione automobilistica, stesse emergendo come campione europeo dell’industria automobilistica, superando nazioni come Francia, Germania e Italia, che insieme contano oltre 212 milioni di abitanti, un PIL complessivo circa 47 volte maggiore e una lunga esperienza nel settore con oltre 15 grandi marchi storici?
Dall’ingresso nell’Unione Europea nel 2004, l’Ungheria ha saputo capitalizzare la propria posizione geografica e il supporto governativo per attrarre investimenti nel settore automobilistico. All’inizio, il Paese era principalmente un subfornitore per i grandi costruttori tedeschi come Audi e Mercedes-Benz. Lo stabilimento Audi di Győr, nell’ovest dell’Ungheria, è oggi un esempio: oltre a produrre motori e auto, ha portato competenze e investimenti che hanno contribuito a far crescere l’intero ecosistema industriale ungherese.
La vera svolta è però arrivata con la mobilità elettrica. La difficoltà dell’industria automobilistica tedesca di accelerare nella transizione verso l’elettrico ha lasciato spazio ad attori asiatici, che vedono nell’Ungheria un terreno fertile per espandere la propria presenza in Europa ed evitare i dazi. Oggi, l’industria automobilistica rappresenta il 20% del PIL ungherese e continua a crescere rapidamente: nel 2023, la produzione è aumentata del 10,5% su base annua.
Il vero vantaggio competitivo dell’Ungheria risiede nella produzione di batterie per veicoli elettrici. Gigafactory come quella del colosso cinese CATL, in costruzione a Debrecen con un investimento di 7,3 miliardi di euro, e quelle degli asiatici SK Innovation e Samsung SDI, già operative, rendono il Paese un hub centrale per la mobilità sostenibile europea. CATL prevede di raggiungere una capacità produttiva di 100 GWh all’anno, alimentando così la produzione di veicoli elettrici in tutto il continente. Anche altri attori asiatici, come Eve Power e Sunwoda, stanno investendo massicciamente in Ungheria, rispettivamente con 400 milioni di euro e 185 milioni di euro.
Questo boom non è casuale: il governo di Viktor Orbán ha adottato una strategia mirata di incentivi fiscali e investimenti infrastrutturali favorevoli agli affari. L’obiettivo dichiarato è raddoppiare la produzione automobilistica e posizionare l’Ungheria tra i primi cinque Paesi al mondo per capacità produttiva, con oltre un milione di auto prodotte ogni anno entro il 2025-2026.
Fonte: Elaborazioni a cura di IC&Partners Budapest, news@icpartners.it