Voluntary disclosure alle porte, attenzione alla residenza fiscale
Il debutto tra poche settimane della nuova voluntary disclosure, istituto grazie al quale i soggetti residenti che detengono attività finanziare e/o patrimoniali all’estero possono sanare la propria posizione nei confronti del Fisco, porta con sé alcune rilevanti novità rispetto alla precedente edizione.
Vale la pena sottolineare che non si tratta di una riapertura dei vecchi termini, bensì di una vera e propria nuova disposizione normativa. Quest’ultima introduce uno specifico obbligo, in realtà già esistente nel nostro ordinamento dal 2005, nei confronti dei Comuni, che saranno tenuti a comunicare all’Agenzia delle Entrate tutte le istanze di cancellazione dalle anagrafi della popolazione dei residenti da parte di quei soggetti che hanno trasferito la loro residenza all’estero. Ciò consentirà, da un lato, di verificare la genuinità del trasferimento di residenza attraverso l’incrocio di database nazionali che evidenzino l’effettivo centro di interessi vitali del soggetto in questione, mentre dall’altro permetterà di inserire tali soggetti tra quelli previsti dalla lista selettiva di coloro verso i quali proporre eventuali rogatorie internazionali per l’acquisizione di informazioni rilevanti ai fini fiscali. L’adesione alla voluntary disclosure farà venir meno l’inclusione in dette liste, avendo comunque in mente che a decorrere dal 1° gennaio 2018 l’Agenzia delle Entrate potrà richiedere assistenza all’estero su gruppi di contribuenti aventi le stesse caratteristiche, con richiesta di informazioni retrodatate al 1° gennaio 2010.
La medesima norma prevede anche uno specifico regime sanzionatorio nei confronti di coloro che detengano “denaro contante o valori al portatore” detenuti in violazione degli obblighi di monitoraggio fiscale sia in Italia che all’estero (c.d. norma sulle cassette di sicurezza); per tale fattispecie viene prevista una sanzione pari al 35% dell’importo detenuto.
Resta ora da vedere se le predette novità verranno introdotte nella Legge di bilancio (ex Legge di stabilità) o se il governo preferirà uno specifico Decreto Legge ad effetto immediato.
L’adesione alla voluntary disclosure potrà essere fatta entro la fine del 2017.