Comprehensive Agreement on Investment (CAI): Firmato l’accordo UE-CINA
Dopo sette anni di trattative, il 30 dicembre 2020, proprio allo scadere dell’anno che ricorderemo per la pandemia da Covid19, l’Unione europea e la Cina hanno raggiunto un importante accordo politico che disciplina gli investimenti e le loro relazioni commerciali. L’accordo assume una particolare importanza strategica dal momento che proprio quest’anno, nel 2020, la Cina è diventata il primo partner commerciale dell’Unione europea, superando gli Usa. Infatti, prendendo a riferimento i dati Eurostat, nei primi dieci mesi del 2020 il volume degli scambi tra UE e Cina era attorno a 477 miliardi di euro, il 2,2% in più rispetto allo stesso periodo del 2019 (quindi prima dello scoppio della pandemia).
Dopo la pandemia, infatti, le istituzioni europee sono sempre più consapevoli che sarà l’economia cinese quella che crescerà maggiormente e, di conseguenza, si sono accertate che l’economia europea potesse ottenere più giovamento possibile dallo slancio cinese.
Per questo la sottoscrizione del Comprehensive Agreement on Investment (CAI) tra l’Unione europea e la Cina, che dovrebbe entrare pienamente in vigore a partire dal 2023, mira a rafforzare ed estendere la cooperazione economica migliorando, per entrambe le parti, le condizioni di accesso ai mercati europeo e cinese. In particolare, l’accordo affronta le principali criticità relative alla reciprocità di accesso al mercato, alla parità di condizioni per tutti gli operatori e alle regole condivise sul clima, salute e lavoro. Agli investitori di entrambe le parti verrà inoltre garantita la trasparenza, la prevedibilità e la certezza legale delle condizioni d’investimento, proteggendoli da condizioni discriminatorie.
Grazie a questo accordo, saranno facilitati gli investimenti in Cina da parte delle imprese europee, in particolare nel settore manifatturiero, bancario, consulenza, sanitario, automobilistico, cloud computing, telecomunicazioni nonché nelle attività terrestri legate ai servizi marittimi e nei servizi ausiliari per il trasporto aereo. Questi settori potrebbero costituire un fattore importante per la ripresa italiana, che ha di fronte a sé un’occasione da non sprecare per ottenere una crescita sostenibile nei prossimi decenni.
Sarà anche più semplice la costituzione di joint venture tra imprese europee e cinesi nonché il possesso di azioni di aziende cinesi da parte di soggetti europei.
Per la Cina, i vantaggi sono soprattutto di carattere geopolitico, poiché l’accordo contribuirà a creare un clima più disteso tra Cina e Occidente.
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Fonte: a cura di IC&Partners Asia – Pechino, news@icpartners.it – Riproduzione Riservata