Crisi climatica e insicurezza alimentare in Etiopia
L’area del Corno d’Africa di cui L’Etiopia fa parte è un caso emblematico dove si concentra quel mix letale – clima, guerre, pandemia – che sta affamando il mondo. La siccità è solo l’ultima emergenza in ordine di tempo a colpire popolazioni ancora alle prese con le conseguenze delle inondazioni del 2019, dell’invasione biblica delle locuste dello stesso anno, dei conflitti armati (Etiopia e Somalia), della pandemia da Covid-19.
Secondo i dati resi noti a fine aprile dall’OCHA, l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari si stima che nell’area del Corno d’Africa siano più di 15 milioni le persone in condizioni di grave insicurezza alimentare di cui circa quasi il 42-45% solo in Etiopia.
«Il rischio di perdere vite umane su larga scala aumenta ogni giorno», avverte l’OCHA, specificando che sono necessari aiuti urgenti.
L’insicurezza alimentare e gli spostamenti di persone causati da siccità, epidemie, inondazioni e altre crisi continuano ad aumentare le esigenze umanitarie delle popolazioni più vulnerabili.
Come aiutare queste popolazioni?
Spesso ci si sente impotenti ma ognuno nel proprio piccolo può fare qualcosa di grande.
E’ il caso del CeVI, Centro di Volontariato Internazionale di Udine, che con il progetto Hand to Hand, opera in Etiopia a sostegno delle popolazioni più vulnerabili perché possano diventare resilienti di fronte ai cambiamenti climatici che stanno fortemente danneggiando il loro territorio.
Il progetto Hand to Hand avviato nel gennaio 2021, ha l’obiettivo di rafforzare la resilienza delle comunità rurali dell’area di Emdibir.
Emdibir è una città dell’Etiopia centrale, posta in una zona caratterizzata da un alto potenziale agricolo, grazie al suo clima e alle risorse idriche che ne rendono fertili i terreni. I recenti cambiamenti climatici, però, stanno danneggiando questo potenziale causando gravi problemi di siccità, perdita dei raccolti e conseguente insicurezza alimentare e nutritiva, portando il paese ad avere uno dei più alti tassi di denutrizione al mondo.
Attraverso il progetto Hand to Hand il CeVI, assieme ai partner locali, si impegna per dare nuovi mezzi alla popolazione, affinché possa diventare più resiliente di fronte alla crisi ambientale che la affligge.
L’impegno del CeVi prevede:
- introduzione di nuove tecniche agricole e produttive, come i metodi della Climate Smart Agriculture, che permettono di adattare le colture ai cambiamenti climatici.
- recupero dei saperi agricoli tradizionali attraverso l’uso di sementi e culture autoctone, per un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e la preservazione della biodiversità
- distribuzione di sementi e materiali ecocompatibili e percorsi di formazione per trasmettere alla popolazione locale le competenze necessarie per intervenire in modo autonomo nella lotta contro la crisi ambientale.
Un punto fondamentale del progetto Hand to Hand consiste nel fornire competenze ed autonomia alla popolazione locale. Coloro che vengono formati sulle nuove tecniche agricole e produttive, infatti, hanno poi il compito di trasmettere queste conoscenze ai loro compaesani, con il fine di formare un’intera comunità davvero resiliente e preparata ad affrontare le difficoltà ambientali.
Se anche tu vuoi sostenere la produzione agricola di questi villaggi e garantire sicurezza alimentare nell’area, puoi contribuire al progetto con un investimento o una donazione cliccando su questa pagina. https://www.cevi.ngo/donazioni/
Per saperne di più vai sul sito https://www.cevi.ngo/il-nostro-impatto/ o visita la pagina facebook https://www.facebook.com/CeVI.Udine
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