Nasce il RCEP, il più grande accordo commerciale del mondo
A fronte di una tendenza al protezionismo presente nell’area occidentale del mondo, 15 importanti Paesi dell’Asia e Oceania (che rappresentano circa un terzo della popolazione mondiale, il 30% del Pil globale e oltre un quarto delle esportazioni nel mondo) danno vita alla più vasta area di libero scambio di prodotti e servizi.
Con la sottoscrizione del Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP), l’Australia, la Cina, la Corea del Sud, il Giappone, la Nuova Zelanda ed i Paesi membri dell’ASEAN puntano a ridurre le barriere doganali abbassando i dazi in molti settori, favorire gli investimenti e la cooperazione commerciale tra i Paesi firmatari, incrementare il commercio elettronico e la tutela della proprietà intellettuale.
Si tratta di un importante passo nella costruzione di un’area economica integrata tra l’Asia e l’Oceania che favorirà la crescita di questa vasta regione e la ripresa post Covid-19.
La firma del RCEP viene in un momento di ripresa per le economie dell’area, come dimostrano in dati macro usciti nelle ultime ore.
In CHINA in ottobre la produzione industriale è salita del 6,9% annuo, come in settembre. Nei primi 10 mesi dell’anno la produzione è cresciuta dell’1,8% su base annua, come da attese, in miglioramento dal +1,2% registrato a settembre per i primi 9 mesi dell’anno.
Le vendite al dettaglio sono cresciute a ottobre su base annua del 4,3% (+12,5% le vendite di automobili), migliore risultato da inizio anno (precedente +3,3%) anche se inferiore alle attese del +5%. Il dato cumulativo per i primi 10 mesi vede un calo del 5,9% dal -7,2% dei primi 9 mesi. Comunicato anche il tasso di disoccupazione di ottobre, sceso dal 5,4% al 5,3%.
Gli investimenti in asset fissi in Cina (esclusi quelli relativi al settore rurale) sono cresciuti dell’1,8% su base annua nel periodo da gennaio a ottobre, meglio del +1,6% atteso del +0,8% del periodo da gennaio a settembre.
Si rafforza quindi il ruolo della Cina che grazie al RCEP si propone come campione della globalizzazione e della cooperazione multilaterale. Duro colpo invece per gli Stati Uniti e, soprattutto, per le politiche protezionistiche di Donald Trump, che nel 2017 aveva deciso di uscire dal Trans-Pacific Partnership (Tpp) di fatto affondandolo. Ora è tutto nelle mani del successore Joe Biden: dovrà decidere se proseguire con il muro-contro-muro di Trump o aprire una nuova stagione di collaborazione globale.
Intanto Xi Jinping si è congratulato con Biden per la vittoria elettorale.
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Fonte: a cura di IC&Partners Asia – Pechino, news@icpartners.it – Riproduzione Riservata