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Import substitution nel settore agroalimentare in Russia – IC&Partners
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Import substitution nel settore agroalimentare in Russia

 

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Prosegue in Russia la tendenza alla localizzazione dei processi produttivi più’ vicino ai mercati di sbocco – import substitution. In particolare nel settore agroalimentare, sul quale hanno impattato maggiormente le controsanzioni decise dal Governo russo in risposta alle sanzioni europee e internazionali.

 

Questo sta portando a una forte crescita degli investimenti, sia da parte di investitori russi che internazionali, intenzionati ad approfittare dell’enorme mercato rimasto scoperto. L’unico modo per offrire una qualità soddisfacente a prezzi accettabili sembra infatti produrre in Russia.

  • Nel mercato russo c’è un deficit di latte pari a oltre il 20% (6 milioni di tonnellate su circa 30 milioni di tonnellate) e ormai è assodato che la maggior parte dei formaggi prodotti in Russia utilizza ingredienti di bassa qualità, se non dannosi, come l’olio di palma per supplire alla mancanza di ingredienti di qualità o al loro costo eccessivo.
  • Nell’ultimo anno il prezzo medio dei terreni agricoli in Russia è aumentato del 25% e molti dei principali investitori sono soggetti con forti entrature politiche che dispongono di informazioni piu’ precise sui piani del Governo russo per il sostegno al settore agricolo nei prossimi anni.

 

Miratorg, principale produttore russo di carne di qualità, ha appena lanciato un progetto da oltre 80 milioni di dollari di investimenti per produrre ogni anno circa 30.000 tonnellate di verdure utilizzate nei propri piatti pronti surgelati, verdure che finora venivano importate per almeno il 50%. Le verdure prodotte internamente soddisferanno l’impianto di produzione situato vicino a Mosca che confeziona oltre 50 tonnellate di verdure pronte al giorno.

 

Altre aziende come AGF Nazional, Rusagro,  AFK Sistema hanno lanciato nel 2015 progetti simili per la coltivazione di verdure, in campo e in serra, per la produzione di latte e formaggi per oltre 80 miliardi di rubli di investimenti, circa 1 miliardo di euro.

 

Il passaggio da un’economia basata sulle importazioni a un’economia in cui produzione nazionale e importazioni si integrano in maniera ottimale, con vantaggi reciproci per i paesi coinvolti, è quindi ormai una realtà ed è estremamente improbabile che si torni alla situazione precedente.

 

Come conseguenza di ciò rileviamo che la ricostruzione del settore agricolo e agroalimentare in Russia sta trainando le vendite dei produttori stranieri di:

  • macchinari
  • parti di ricambio
  • materiali
  • medicinali a uso veterinario.

 

Si aprono quindi molteplici possibilità per l’ingresso e la crescita duratura nel mercato della Russian Federation che ricordiamo rappresenta il primo paese al mondo per superficie coltivabile e si candida non solo a soddisfare con alti standard qualitativi il proprio mercato interno ma che sta diventando un importante esportatore nei paesi limitrofi dell’Asia Centrale e in Cina

 

IC Trade, business unit del gruppo IC&Partners, specializzato nelle nuove iniziative imprenditoriali in Russia e nell’Unione Doganale Euroasiatica è a disposizione per assistere le aziende italiane che vogliono conoscere maggiormente queste grandi opportunità e abbiano bisogno di supporto nella loro realizzazione.